CALORE e ACCOPPIAMENTO

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Per quanto riguarda il primo calore, i gatti persiani sono abbastanza tardivi, solitamente non si manifesta prima di 10/11 mesi, al contrario degli europei che cominciano anche a 6 mesi, e per questo anche la sterilizzazione andrebbe posticipata, rispetto ai gatti comuni. Valgono comunque casi eccezionali, in cui il gatto persiano anticipi il primo calore.

Personalmente mi è accaduto con gli shorthair, che sono andati in calore intorno ai 6/8 mesi, evidentemente sono più precoci, mentre i persiani a pelo lungo a 11 mesi circa per le femmine, e addirittura 3 anni per un maschio. Dipende dall’animale, anche per l’accoppiamento, infatti ho una gatta che si accoppia solo una volta l’anno, altre invece fanno due cucciolate, difficilmente tre.

Abitualmente il maschio è in calore tutto l’anno, mentre la femmina si accoppia da gennaio a ottobre, non sempre, perché di solito il termine è in settembre, dipende dal clima dell’annata. Se invece il clima è costante, come avviene nella vita in appartamento, non dipende più dalla temperatura ma dalla predisposizione della gatta, e potrebbe andare in calore anche in novembre, o addirittura in dicembre. In pratica anche lei potrebbe andare in calore per tutto l’anno.

Sempre parlando delle femmine, il calore dura circa cinque giorni, a volte più e a volte meno, ma si tratta di uno o due giorni. Dieci giorni di calore non li ho mai visti, come alcuni dicono, sempre che non contino il proestro che dura un paio di giorni, ovvero quel periodo in cui la gatta si prepara per il calore e dà i primi segnali al maschio, ma non è ancora pronta per accoppiarsi. Se la gatta non si accoppia, o non rimane incinta, può tornare in calore dopo un mesetto, talvolta anche due o tre settimane.

Importante, per le gatte primipare, è di far saltare i primi due calori, prima di farla accoppiare, poiché sono ancora troppo piccole, anche se hanno raggiunto la maturità sessuale, ma non sono abbastanza robuste per una gravidanza che abbia un buon esito. La prima cucciolata sarà soltanto una sofferenza, per lei ma anche per voi.

Se si lascia accoppiare la gatta al primo calore, i cuccioli quasi sempre nascono fragili e non sopravvivono, sempre che nascano vivi, infatti ne nascerà uno o due, quelli che riescono a crescere durante la gestazione. L’ideale sarebbe di farla accoppiare verso i due anni di età, quando la gatta ha terminato la crescita, ma questo non sempre è possibile. Comunque almeno un anno, bisognerebbe aspettarlo.

Dopo essersi accoppiata, devono trascorrere circa 24 ore prima che l’ovulo sia regolarmente fecondato, in pratica che inizi la gestazione vera e propria. L’ovulazione invece avviene seduta stante, ovvero al momento dell’accoppiamento, il quale è abbastanza doloroso per la gatta, poiché l’organo sessuale maschile è provvisto di spuntoni che spingono giù l’ovulo per essere fecondato. In pratica il maschio ha il pistolino pieno di spine!

Con quegli stessi spuntoni, il maschio cancella anche tracce residue di sperma di un precedente accoppiamento, ad esempio con un altro gatto, per garantirsi la supremazia nella riproduzione. Ciò però dipende anche dalla tempistica, perché se la gatta si è accoppiata con un altro maschio il giorno precedente, gli ovuli fecondati saranno già nell’utero, perciò non è certo che potrà riprodursi, o al limite la cucciolata avrà più padri.

Se invece si accoppiano lo stesso giorno, o si alternano, vincerà sicuramente il più forte. Comunque la gatta non accetta tutti, indistintamente, e nemmeno il maschio segue tutte le femmine, anche loro devono piacersi, proprio come noi. Non sarà una questione epidermica come la nostra, ma alcuni non si attraggono, o addirittura si respingono. Forse sarà una questione “olfattiva”.

Non so se vale anche in Natura, ma tra i gatti persiani c’è più selettività, conta il feeling, sempre se ci sono più maschi e più femmine, laddove possono scegliersi. Dove c’è solo un maschio e una femmina, a malincuore si accontentano, dato che comunque devono seguire un bisogno fisiologico.

Peraltro, più maschi ci sono, e più le gatte sono stimolate ad andare in calore. I maschi persiani non sono aggressivi e competitivi, non lottano per potersi accaparrare la femmina, ma anzi si mettono in fila, in attesa, aspettano che l’altro finisca e si fanno avanti, a volte fanno anche il trenino ed è davvero divertente.

Non so precisamente in Natura come funziona, nelle colonie feline, o comunque non l’ho mai visto, se i maschi si massacrano pur di accoppiarsi per primi, e in verità non so neanche se sia uso comune tra i persiani comportarsi come si comportano effettivamente a casa con me, quando sono in calore. Certo è che negli allevamenti è l’allevatore che sceglie il maschio, dà quello alla gatta e quello deve essere, anche se lei inizialmente può rifiutarlo, ma alla fine è costretta a soccombere, anche se quel particolare maschio non le piace.

Qui funziona tutto in altro modo, i miei gatti persiani sono liberi di fare l’amore con chi vogliono, liberi di scegliere quando e con chi. Anche i maschi non vanno con tutte, come dicevo, sempre che non siano particolarmente carichi per un periodo di digiuno o quando sono giovanissimi, ai primi calori e quindi sono un po’ confusi. Infatti capita che cerchino di accoppiarsi tra loro! Sono un po’ tonti ma davvero adorabili.

È ovvio che i maschi più grandi e navigati hanno la meglio, essendo più esperti e intraprendenti, ma in fase di accoppiamento non si accapigliano, anzi, se capita che litighino tra di loro, che ogni tanto si azzuffino, non è necessariamente in quella fase. Avviene più che altro per antipatie e rivalità, quando sono gelosi o nervosi, come noi quando abbiamo la luna storta, infatti avviene anche tra la femmine. Un po’ di competizione c’è, ovviamente, ma non esclusivamente per ragioni sessuali.

Tuttavia, c’è sempre un maschio dominante, anche una femmina dominante, in pratica che comanda, e gli altri lo sentono, lo rispettano e il più delle volte lo tengono a distanza. Talvolta anche le femmine sanno essere delle ottime guerriere, e sottomettere i maschi con grinta e determinazione. I gatti non hanno capobranco come cani o lupi, però riconoscono l’autorità generazionale e si adeguano, quindi per certi versi si può dire che c’è. A casa mia, sono Biscotto e Luna!

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