Caratteristiche del GATTO PERSIANO

  • Categoria dell'articolo:Gatti Persiani
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Esistono tanti falsi miti intorno a questa razza, le solite leggende metropolitane, come il fatto della difficoltà respiratoria, per via della forma del cranio e le narici piccolissime, in certi casi davvero minuscole.

Ma, se questo aspetto può essere incidente, nella maggior parte dei casi il problema si presenta quando questo gatto prende il raffreddore, o qualche patologia di origine batterica alle vie respiratorie, dato che ovviamente lo spazio per respirare è ristretto ed è costretto a respirare con la bocca. I canali lacrimali si otturano con il muco e si crea un tappo alle narici, impedendo una respirazione regolare. Del resto come succede anche a noi.

Quando il gatto è in salute, infatti, non ha particolari difficoltà, i persiani respirano normalmente, si adattano con quello che hanno, come ogni essere vivente che impara ad usare quello che ha alla nascita. E questo lo dico per esperienza, data la moltitudine di gatti persiani che ho visto nascere, che ho tuttora, il problema fisico che hanno non è certamente quello.

Non nego casi in cui la respirazione viene compromessa, quando sono ancora piccoli e malauguratamente si ammalano prima della possibilità di fare il vaccino, non avendo compiuto due mesi. Mi è accaduto un paio di volte che i cuccioli, anche se guariti con l’antibiotico, hanno continuato ad avere il problema del muco al naso, diventando cronico, il raffreddore diventa una costante e ciclicamente si ripropone.

Assodato è, che l’ipertipico è molto più delicato del normotipo, meno forte di costituzione, è più soggetto a intolleranze alimentari e problemi intestinali, nonché problemi di salute stagionali, ma ciò è facilmente risolvibile con un buon vaccino annuale che stimola il sistema immunitario e un’alimentazione di qualità, personalizzata caso per caso.

Se vogliamo individuare un tipico difetto di questa razza è la lacrimazione irregolare, che deve essere tenuta sotto controllo con la pulizia quotidiana e talvolta l’uso di colliri antinfiammatori. Le lacrime ristagnano a causa della forma del muso, e per questo si possono verificare infezioni intorno all’occhio. Ciò ovviamente si manifesta nell’ipertipico, mentre il normotipo non ha problemi in tal senso, il più delle volte è praticamente esente.

Una seccatura, invece, può essere l’inconveniente dei boli di pelo, che quando il gatto si lecca si accumulano nello stomaco e in seguito nell’intestino, rischiando un blocco intestinale. Ma, anche a questo proposito, è facilmente risolvibile somministrando una pasta al malto, per una facile espulsione attraverso le feci. Però senza esagerare, di tanto in tanto, perché al contrario potrebbe provocare dissenteria.

Un’altra diceria, riguardo ai gatti persiani, sono le patologie renali di origine ereditaria. Mettiamo subito in chiaro che tali malattie sono un problema dei felini in generale, i reni del gatto sono delicati di per sé, a prescindere dalla razza, poiché sono animali che bevono poco, e che assumono liquidi prevalentemente attraverso il cibo.

È la società moderna che li ha portati a questa condizione, con l’uso sistematico di cibo liofilizzato, le crocchette per intenderci, i gatti assumono ancor meno liquidi ed è lì che il problema emerge, dato che più di un tot non bevono e quindi i reni non lavorano come dovrebbero. Insomma, per rendere comoda la nutrizione in una società così veloce come la nostra, si è invece passati ad un effetto collaterale critico, aggravato dall’uso di cibo essiccato scadente.

L’unico vero neo di questo “progetto genetico” è l’accoppiamento tra consanguinei, che viene posto in essere per fissare determinate caratteristiche, e alla lunga ciò ha portato a serie problematiche, poiché come si posso fissare le qualità, anche i difetti genetici si fissano. In sostanza si riscrivono due volte nel DNA, ed è in questo senso che le malattie diventano ereditarie.

Questo comunque è opera degli allevatori odierni, infatti non è raro che, quando hanno il loro campione, lo facciano accoppiare con tutta la sua discendenza. E se non è un terno al lotto, le possibilità che tutti i cuccioli generati siano perfettamente sani, sono nulle.

Infatti li scartano, come un oggetto venuto male, li sopprimono, e questa è una cosa orribile. Un po’ come fanno nelle industrie di uova, che uccidono i pulcini maschi, li gettano vivi nel tritacarne, e se questa non è crudeltà, da chi dovrebbe fornire amore attraverso le adozioni, è senza dubbio un gigantesco controsenso.

È anche scoppiata la mania di allevare gatti persiani in casa, gli allevamenti amatoriali si moltiplicano a vista d’occhio, essendo la razza felina più popolare al mondo, ma non tutti sono a conoscenza di determinati iter da seguire, prima e dopo il parto, od hanno abbastanza esperienza e cognizioni per far nascere e crescere ottimamente un gatto persiano.

L’unico lato positivo è che i cuccioli “venuti male” li regalano. Nella maggior parte delle volte non hanno il coraggio di sopprimerli, e questo perché hanno un rapporto diverso, ovviamente, tenendoli in casa, giorno dopo giorno, e non in gabbie e box isolati che inevitabilmente allontanano il legame umano e la compassione.

Personalmente, io uso un box smontabile fino a un mese di vita, ed è nella mia camera da letto. I cuccioli mangiano e dormono sotto la mia costante supervisione, con l’amore e il continuo contatto umano, sono sempre presente e, quando cominciano ad essere più grandi e dunque liberi di muoversi, rimuovo il box e installo un separé nel corridoio, sempre protetti nella mia camera fino al momento delle adozioni.

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