Per un gatto il raffreddore è una cosa seria, non è come per noi umani, perciò bisogna sempre stare attenti ai colpi d’aria, le correnti fredde e gli sbalzi di temperatura. Anche in casa la temperatura dev’essere regolata, nonché in auto, il termostato dell’aria condizionata non dev’essere troppo alto né troppo basso, e dev’essere sempre costante.
Appena il gatto starnutisce state in campana, verificate che non faccia molti starnuti ripetuti nel giro di un minuto e che non perda muco dal naso (se è scuro significa che c’è un’infezione in corso), perché in quel caso ci vuole il veterinario che interverrà solertemente con un antibiotico, dato che potrebbe peggiorare e causargli la morte. Se poi starnutisce ogni tanto state tranquilli, può essere allergia, un po’ di polvere e dunque nulla di grave.
Si vaccina anche per questo, per proteggere l’animale dalle malattie respiratorie, in quanto il vaccino stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi, lo fortifica e lo rende reattivo, quindi non è solo finalizzato ad evitare contagi di natura virale. Il virus viene combattuto con il vaccino, mentre se la rinite è di origine batterica si procede con una comune terapia antibiotica, e sarà il veterinario a scegliere la molecola giusta, dopo aver visitato l’animale.
Solitamente si usa il Ronaxan o Bassado (doxiciclina) per gli occhi e le vie respiratorie, l’amoxicillina per infezioni generiche, ferite e problemi gastrointestinali (essendo ad ampio spettro), mentre il Baytril è particolarmente indicato per le vie urinarie. Tutti, comunque, sono indicati per le diverse patologie, quelli che ho elencato sono i loro punti di forza.
Io faccio le iniezioni intramuscolari o sottocutanee (tranne che per la doxiciclina che si trova solo in compresse), ma sono estremamente attenta, perché se fatte male e/o sempre nello stesso punto, o si lasciano grumi (massaggiare sempre la parte per espandere il liquido), si può alla lunga provocare sarcomi (tumore della cute), avendo il gatto una particolare sottocute rispetto al cane.
Le iniezioni restano comunque più sicure, perché lo stomaco non viene toccato e non si verificano inconvenienti dovuti al rigetto, frequente se il gatto è malato e dunque disturbato, casi in cui diventa un problema ripristinare la dose. Inoltre il Baytril si inietta una volta al giorno e il Betamox (amoxicillina) ogni due giorni.
Con gli antibiotici bisogna essere molto precisi, rispettare i tempi e dosi di somministrazione, altrimenti i batteri sviluppano una resistenza al farmaco, od anche un’immunità, e bisogna rispettare il ciclo, senza interruzioni. Ma qualche ora non fa differenza, anche perché le dosi sono in genere quotidiane, non a ore.
Comunemente il batterio si neutralizza dopo un ciclo antibiotico di 7 giorni, talvolta non bastano e si arriva a 10 giorni, ma mai interrompere facendo ad esempio un tentativo di cinque giorni, e riprendere la terapia dopo due giorni, perché a parte che sarà inutile, il batterio non morto sarà più forte, ma avrete solo debilitato l’animale, abbassandogli inutilmente il sistema immunitario, poiché come saprete l’antibiotico distrugge i batteri ma anche gli anticorpi, tutto ciò che incontra.
Infatti, se avete interrotto la terapia e il gatto non è guarito o avrà una ricaduta, sarà da cambiare tipo di antibiotico, ovvero un principio attivo a cui quel batterio non è preparato. E stavolta rispettare il ciclo!
Quando c’è un’infiammazione, invece, anche alle mucose o il gatto sente dolore, presenta gonfiore per una caduta o una distorsione, io somministro il cortisone (Deltacortene uso umano), ma non più di 3 giorni consecutivi perché alla lunga può diventare un immunosoppressore, e stando bene attenta alle dosi rispetto al peso (1 mg/kg).
Per un gatto che pesa 2,5 kg somministro mezza compressa al giorno, quindi, ma come antidolorifico è più indicato darlo mattina e sera, dunque 1/4 ogni 12 ore. In questo modo l’azione contro il dolore sarà costante.
Utilissimo è in caso di puntura d’insetto (punture d’api sono le più frequenti), per evitare avvelenamento e shock anafilattico, pertanto ne terrei sempre una confezione in casa, se si abita in campagna o vicino a molto verde. Gli scarafaggi ad esempio sono micidiali, come le cimici, perché hanno l’esoscheletro, e sono velenosi per i gatti, ancor più di vespe e ragni.
Infatti, se il gatto vomita e/o ha feci liquide ripetute, non mangia ed è insofferente da più di 24 ore, bisogna subito portarlo dal veterinario, ma nel frattempo non si deve forzarlo, lasciarlo a digiuno perché è possibile che il suo organismo stia cercando di disintossicarsi. Potrebbe essere un’intossicazione ma anche un principio di avvelenamento, quindi fare attenzione non solo alle piante e ai prodotti che si usano in casa per la detersione, detersivi e lavapavimenti, insetticidi e antizanzare (il gatto può avvelenarsi mangiando un insetto contaminato morto), ma anche ai cibi che per lui sono tossici, o che probabilmente sono andati a male (si riconoscono dall’odore).
Anche residui di tabacco o cenere di sigarette sono nocivi, quindi è buona abitudine usare aspirapolvere negli ambienti calpestati, od anche la scopa più volte al giorno, in quanto camminandoci sopra aderiscono alle zampette e quando il gatto andrà a leccarsele il rischio di intossicazione sarà elevato. Aerare bene le stanze quando si usano insetticidi, profumi, deodoranti ed anche incensi, ma personalmente ne eviterei l’uso, sostituendo con rimedi di origine naturale.
Ogni ferita o graffio anche solo ricevuto per gioco va disinfettato immediatamente, per scongiurare infezioni e/o la comparsa di ascessi che inevitabilmente andrebbero trattati con una terapia antibiotica: la saliva del gatto contiene una sostanza infettante, perciò il morso di un altro gatto basterebbe ad infettargli automaticamente la ferita (in questo caso mai dare il cortisone!). Ma fate molta attenzione che il gattino non si lecchi la parte disinfettata altrimenti potrebbe avvelenarsi.
Per evitarlo uso la crema ad uso veterinario Hypermix, che non dà alcun tipo di problema anche se ingerito dal gatto (in quantità modiche ovviamente), è un cicatrizzante e disinfetta come un comune prodotto per la disinfezione. Per le parti in cui il gatto non arriva a leccarsi, uso polvere cicatrizzante tipo Streptosil oppure del normale alcool disinfettante.
La polvere è veramente magica, perché in quattro e quattr’otto cicatrizza e si scongiura ogni rischio di infezione, è secca quindi il gatto non sente fastidio né lo stimolo di leccarsi.
Questi sono i principali interventi da mettere in atto quando i nostri amici sono feriti o non stanno bene, ma ciò non significa che potete sostituirvi a un veterinario, il quale va sempre interpellato per una corretta diagnosi. Si tratta di interventi di ruotine, che chi come me, avendo tanti animali e conoscendo abbastanza bene sintomi e rimedi, ed ha sufficiente esperienza, può effettuare anche in assenza del veterinario, per non dover fare avanti e indietro dall’ambulatorio tutti i giorni, ma per le cose più gravi ovviamente no.
Io ho studiato ed ho imparato, ho fatto tanta pratica in questi anni, chiedo sempre consiglio alla mia veterinaria e non azzardo mai passi falsi, soprattutto quando c’è qualcosa che non so con certezza. Questo articolo infatti è puramente informativo, o magari per essere di aiuto a chi ha un allevamento o una colonia felina, e non ha tante risorse per poter portare ogni giorno un gatto dal suo veterinario.